giovedì 14 giugno 2018

STEP #13 - A final post



L’oggetto in discussione è la “LEAF SPRING SUSPENSION FOR MOTOR VEHICLES” , cioè la sospensione a balestra meccanica, o ellittica, per i veicoli a motore. (BREVETTO-STEP#1)

Il brevetto assegnatomi,  n. 2,697,613 del 21 Dicembre 1954, archiviato il 14 Giugno 1953, appartiene all’Ingegnere Dante GiacosaNato a Roma il 3 Gennaio 1905, fu ingegnere e designer italiano, considerato uno dei maestri della scuola motoristica italiana. Si laureò in ingegneria meccanica presso il Politecnico di Torino e nel 1929 entrò in FIAT (impresa assegnataria dell’invenzione)(STEP#9) dove svolgerà la sua lunga e feconda carriera sino ai massimi livelli dirigenziali. Morì a Torino il 31 Marzo 1996 all’età di 91 anni. (STEP#8) 



La sospensione a balestra è composta da dei supporti e dal corpo macchina fissi tra loro, con una barra che è fondamentalmente la sospensione che, in realtà, è composta da una serie di barre poste una sopra l’altra, pinzate tra due pezzi di gomma. Vi sono delle cerniere che hanno il compito di collegare i due pezzi tra di loro permettendo il movimento rotatorio. In questo modo, quando la macchina si dovesse imbattere in una buca, le ruote andrebbero verso l’alto mentre il corpo della macchina tenderebbe a rimanere alla stessa altezza. Salendo le ruote, ma non il corpo della macchina, la barra citata precedentemente si flette fino ad arrivare alla posizione di dieci gradi. Per flettere il metallo ci vuole una determinata quantità di forza che è pari alla forza che viene ammortizzata dalla sospensione. Praticamente la barra di metallo si comporta come una molla. (STEP#1)      com'è fatta? come funziona?)

E’ importante raccontare che, una sorta di molla a balestra era già utilizzata sin dall’antichità dai Romani, quando questi sospesero un veicolo a due ruote, chiamato Pilentum, su  pali di legno elastici.
Anche Leonardo  aveva inventato un “automobile”, in pieno Rinascimento, che andasse avanti grazie ad una molla. Nel 1300 si ebbe la brillante idea di sospendere la carrozza su quattro elementi ellissoidali di ferro, prendendo spunto dalle balestre di guerra. Agli inizi del 1400, in Ungheria, introdussero un ulteriore modifica che consisteva nel sistema di molleggiamento del l’abitacolo che non poggiasse sul telaio. (STEP#6-STEP#8).
Nel corso della storia la si ritrova nel XVIII secolo, in Francia, sotto forma di molla, o meglio una lastra piana, d’acciaio, montata su carri. (STEP#8).
Ma la foglia a balestra, che alcuni costruttori utilizzano ancora oggi nelle sospensioni posteriori, fu inventata da Obadiah Elliot. Nato nel 1763 a Plaistow, nel Kent, Londra. Impilò semplicemente una serie di lastre d’acciaio una sopra l’altra, le fissò insieme e incatenò ciascuna estremità ad una carrozza. Morì nella stessa città natale nel 1868 all’età di 75 anni.(STEP#8).


Ma solo nel 1800 nacquero i primi veicoli a motore ed i primi modelli di sospensione, influenzando gli investimenti nella formazione di strade e nei loro manti, portando inconsciamente alla creazione di una vera rete viaria nazionale che fino al XIX secolo era  formata ancora da strade accidentate o residui di strade romane. (STEP#8)
Il sistema fu molto utilizzato in passato, nelle diverse varietà di molle a balestra; tuttavia, data la sua notevole rigidezza, la sospensione a balestra viene ancora oggi utilizzata solamente per veicoli pesanti come vagoni ferroviari, autocarri e SUV, in quanto in tempi recenti è stata progressivamente sostituita da  sistemi di sospensione più evoluti. (INFO) (STEP#7)






mercoledì 13 giugno 2018

STEP #11 - scrivere un Abbecedario dove a ogni lettera dell'alfabeto corrisponda un lemma in grado di descrivere uno dei molteplici aspetti, riferimenti sociali, caratteristiche funzionali,ecc. dell'invenzione in esame.

A come ACCIAO
come BALESTRA/BREVETTO
C come CARROZZA
D come DANTE GIACOSA
E come ELASTICITA'/ EVOLUZIONE
F come FIAT
G come GOMMA
H come HINGE (CARDINE)
I come INGHILTERRA
L come LAMINA/ LEAF
M come MOTOR VEHICLES/MOLLA
N come ...
O come OBADIAH ELLIOT
P come PILENTUM
Q come  QUARTER-ELLIRRICHE
R come RIGIDITA'/ROBUSTEZZA
S come SPRING SUSPENSION
T come TELAIO
U come URTI
V come VEICOLI
Z come...

STEP #12: illustate with a short document (text, picture, video, ADV,ecc.) the today presence of object under study.


Come ormai è stato già detto nei diversi step precedenti, le molle a balestra sono oggi usate prevalentemente nelle sospensioni posteriori dei veicoli che comportano il trasporto di carichi considerevoli come:treni, autotreni, automezzi pesanti, ecc.

Di seguito:

-due immagini in cui sono ben visibili le sospensioni a balestra in un treno e in un trattore, rendono meglio l’idea di dove vengono collocate e di come lavora la madre di tutte le sospensioni;











- il link di un video datato in cui viene esaustivamente spiegato il funzionamento ed il comportamento delle sospensioni a balestra meccanica in una Chevrolet del 1935.




martedì 12 giugno 2018

STEP #10 - La pubblicità: individuare nell'intorno dell'invenzione alcune immagini pubblicitarie







STEP #9 - Le imprese: analizzare le imprese assegnatarie dell'invenzione e farne la storia.





La ricerca di analisi delle imprese assegnatarie dell’invenzione, riguardanti la sospensione a balestra meccanica inventata da Elliot, non hanno portato approfondimenti sperati, ho virato la ricerca sull’ ideatore del brevetto, Dante Giacosa, e pertanto la ricerca si è catapultata sull’imprese assegnatrice con cui Giacosa ha lavorato per tutta la vita, la Fiat. Di seguito la breve storia della casa automobilistica di Torino.
Fiat, ovvero fabbrica italiana automobili Torino, è una società che è stata costituita nel 1899 per iniziativa di alcuni esponenti della borghesia torinese (tra cui Giovanni Agnelli, Ludovico Scarfiotti, Roberto Biscaretti di Ruffia, Alfonso Ferrero di Ventimiglia, Cesare Goria Gatti ed Emanuele di Bricherasio).
Le vetture Fiat seppero imporsi subito non solo sul mercato italiano, ma anche su quello internazionale, mentre il marchio Fiat si affermava nelle competizioni automobilistiche.
Dopo aver intrapreso la produzione di autocarri e mezzi marini anche la costruzione di motori avio e di autobus fecero parte delle attività Fiat.
Con la prima crisi del settore,  nel 1907, la Fiat passò sotto la guida di Giovanni Agnelli.
Nel 1912, egli decise di concentrare la produzione nel campo delle vetture di massa . 
Con la guerra in Libia e la Prima Guerra Mondiale lo sviluppo della Fiat fu assicurato dalle commesse militari.
Nel 1919-1920, denominato “biennio rosso”, la Fiat fu il centro propulsore dello scontro sociale e politico che portò all’occupazione delle fabbriche.
Nel 1923 si inaugurò lo stabilimento del Lingotto e, con la Balilla 508, la Fiat imboccò la strategia della vettura utilitaria, confermata nel lancio della 500 nel 1936.
Nel 1939 fu inaugurato lo stabilimento di Mirafiori con l’obiettivo di incrementare la produzione puntando su modelli di piccola cilindrata, alla portata di tutti.
Sotto la direzione di Valletta, nel 1954 la Fiat presentò la 600, auto costruita in quasi 1 milione di esemplari, e nel 1957 la nuova 500, anch’essa destinata alla motorizzazione di massa.
Gli anni ’50, caratterizzati da una forte repressione anticomunista, iniziavano con l’entrata in produzione della 1400, prima auto italiana disponibile in versione diesel.
Presente con propri stabilimenti in numerosi paesi esteri, la Fiat, presieduta nel 1966 da Gianni Agnelli, nipote del fondatore, realizzò anche diversi impianti nell’Italia meridionale, assumendo progressivamente altre case automobilistiche italiane.
La crisi a cavallo degli anni ’60 e ’70, sollevò pesanti interrogativi sul futuro dell’automobile. Ad aggravare ulteriormente gli effetti di questi fenomeni si aggiunse l’alto prezzo di sangue che la Fiat pagò al terrorismo.
Emersero altre incertezze strategiche, superate negli anni ’80 con il rapido rinnovo dei modelli (Panda, Uno, Regata, ecc.). In particolare la Uno contraddistinse positivamente la gestione del manager Ghidella che contribuì alla ricollocazione della Fiat tra i grandi dell’auto. Il resto lo fecero l’adozione di profondi cambiamenti tecnologici e il nuovo clima di relazioni industriali, seguito allo scontro tra l’azienda e il sindacato che culminò nel licenziamento di 61 dipendenti e nella vertenza dell’autunno 1980: un confronto aspro durato 35 giorni con blocchi di fabbrica e manifestazioni.
L’internazionalizzazione della società, già presente negli anni ’70, venne ripresa nel decennio successivo con l’acquisizione dell’Alfa Romeo.

STEP #8 - L'INVENTORE / GLI INVENTORI: NOTIZIE BIOGRAFICHE E DI CONTESTO

Le molle a balestra, in una forma o nell'altra, sono state utilizzate da quando i Romani sospesero un veicolo a due ruote, chiamato Pilentum, su pali di legno elastici. 
La prima molla d'acciaio montata su un veicolo fu una singola lastra piana installata su carri da parte dei francesi nel XVIII secolo. 
La famosissima foglia a balestra, o molla ellitica, che alcuni costruttori usano ancora oggi nelle sospensioni posteriori, fu inventata da Obadiah Elliot(1763 - 13 Gennaio 1838) inventore britannico di Plaistow, nel Kent, Londra, che la brevettò nel 1804. Impilò semplicemente una lastra d'acciaio sopra l'altra, le fissò insieme e incatenò ciascuna estremità ad una carrozza. La sua invenzione fu un importante passo avanti nella progettazione del carro e ispirò un boom nella costruzione e nella vendita di vagoni privati ​​leggeri.
Di conseguenza ci furono maggiori investimenti nelle strade, e nei loro manti, portando alla formazione di una vera rete nazionale che, fino al XIX sec., era formata da strade accidentate o resti di strade romane.
L'invenzione di Elliott ha assicurato la stabilità e il miglior comfort del viaggio in carrozza, diventando sicuro e con una guida più fluida.
Elliott morì a Plaistow nel 1868 all'età di 75 anni e fu sepolto con altri membri della sua famiglia a St Georges Church, Beckenham, nel Kent. Si era sposato due volte e aveva dodici figli. Alla sua morte la sua tenuta comprendeva almeno cinque grandi case, due officine di carrozze e una metà della prosperosa ditta di trasporti di Westminster di Elliott e Holbrook.

















Riguardo al brevetto assegnato, nello specifico, l'inventore fu Dante Giacosa.
Nato a Roma il 3 gennaio 1905 e deceduto a Torino il 31 maro 1996 , è stato un  ingegnere e designer italiano, considerato uno dei maestri della scuola motoristica italiani.
Di famiglia cuneense originaria di Neive, nacque a Roma dove il padre Costantino, maresciallo dei carabinieri  prestava servizio in quel periodo. Attese agli studi classici, che lasciarono un'impronta indelebile nel suo stile culturale e progettistico; conoscere la lingua latina e la greca gli diede «un senso di misura ed equilibrio senza il quale non avrei potuto svolgere il mio lavoro».
Nel 1927, a soli 22 anni, si laureò in  ingegneria meccanica presso il Politecnico di Torino e subito rispose ad una inserzione diffusa dalla SPA per l'assunzione di un disegnatore tecnico. Inizialmente scartato al colloquio, venne assunto qualche settimana più tardi dietro segnalazione di Vittorio Valletta, conoscente della famiglia. Dopo aver trascorso mesi a ripassare lucidi, senza avere alcun incarico concettuale, nel 1928 Giacosa decise di eseguire autonomamente alcuni progetti di piccole modifiche e migliorie, sottoponendoli alla direzione tecnica della SPA ed ottenendone considerazione e compiti di maggiore responsabilità..
Nel 1929 l'ufficio progettazione della SPA, da tempo acquisita dalla FIAT, venne trasferito al Lingotto e Giacosa fu assegnato al reparto Pavesi, nel gruppo che seguiva l'evoluzione del modello "P4". L'anno successivo fu aggregato al reparto motori automobili della FIAT.
Presso le varie ramificazione dell' azienda automobilistica torinese svolgerà tutta la sua lunga e feconda carriera ascendendo dal primo incarico di disegnatore progettista, per il quale fu assunto con lo stipendio di 600 lire mensili, sino ai massimi livelli dirigenziali. Già nel 1933 venne promosso capo dell'ufficio tecnico vetture, nel 1955 capo della direzione superiore tecnica degli autoveicoli, nel 1966 direttore di divisione e membro del consiglio direttivo dell'azienda.
Il primo periodo della sua carriera, dal 1928 al 1946, fu per lui una sorta di apprendistato sebbene ricoprisse già incarichi di prestigio; in questi diciotto anni completò la sua formazione di progettista e acquisì vasta esperienza. Il secondo periodo, dal 1946 al 1970, anno nel quale si dimise con discrezione e profondo senso dell'equilibrio per raggiunti limiti di età, lo vide responsabile della progettazione in numerosi settori dell'azienda; durante questi ventiquattro anni fu attivo in ogni branca della progettazione motoristica, dal settore autovetture a quello aeronautico a quello marino a quello dei grandi motori per impieghi industriali ed energetici a quello dei veicoli militari e speciali. A volte si occupò non solo dell'aspetto motoristico ma anche del disegno generale delle vetture, come nel caso della Nuova 500 del 1957 che è rimasto forse il più famoso della sua carriera e per cui nel 1959 gli fu conferito il Premio compasso d'oro. Anche il Centro Stile Fiat fu sempre sotto la sua guida.
Il 29 gennaio 1970 la FIAT annunciò la sua nomina a consulente della presidenza e della direzione generale e a rappresentante della società presso enti nazionali ed internazionali. Poco dopo si dimise per raggiunti limite di età e si dedicò a consulenze e alla scrittura di vari libri di memorie. Il gesto appartiene in tutto al suo stile sobrio e discreto. La FIAT in quell'occasione lo ricordò con queste parole: "Validissimo contributo, alta competenza, geniale capacità".
Il 31 marzo 1996 morì a Torino , a 91 anni di età. È sepolto nel cimitero di Neive.
Sebbene svolse la carriera quasi interamente all'interno della FIAT, ricoprì anche diversi ruoli esterni e scrisse parecchi libri sia tecnici sia di memorie. Tra i più noti in Italia  e nel mondo è "Motori endotermici", un trattato completo ed esaustivo sulla progettazione e il funzionamento dei motori a combustione interna di ogni tipo e dimensione, adottato come libro di testo per numerosi corsi universitari. Dal 1947 al 1966 fu professore al Politecnico di Torino per il corso di costruzione di motori. Tra le numerose cariche che ricoprì ricordiamo: presidente CUNA (Commissione Unificazione e Normalizzazione Autoveicoli), presidente generale ATA (associazione tecnica dell'automobile), presidente della Fisita(fédération internationale des sociétés des ingénieurs des techniques de l'automobile), membro SAE (society of automotive engineers, USA), membro dell'Institution of Mechanical Engineers britannica.

sabato 9 giugno 2018

STEP #7 - GLI SVILUPPI DELL'INVENZIONE: DESCRIVERE L'EVOLUZIONE DELL'INVENZIONE SINO AD OGGI

L'organo elastico a balestra, come lo conosciamo noi, fu inventato da Obadiah Elliot nel 1804. E' stato il primo ad  essere usato sui veicoli a motore, prima direttamente importato dalle carrozze a cavalli, e poi via via modificato.

Data la sua notevole rigidezza, oggi le molle a balestra sono ancora utilizzate in veicoli commerciali pesanti come furgoni e camion, SUV e vagoni ferroviari, mentre è in disuso per le automobili.
Il sistema è  stato molto usato in passato ed è ancora utilizzato in ferrovia, lo ritroviamo sui rotabili meno recenti, normalmente su veicoli ad asse singolo, tuttavia è stato abbandonato quasi del tutto nelle nuove costruzioni.
Vi sono diverse varietà di molle a balestra. Le molle a balestra erano molto comuni sulle automobili, fino agli anni '70 in Europa e in Giappone e alla fine degli anni '70 in America, quando si passò alla trazione anteriore, mentre le sospensioni più sofisticate vedevano i costruttori automobilistici usare molle elicoidali. Per i veicoli pesanti, hanno il vantaggio di diffondere il carico più ampiamente sul telaio del veicolo, mentre le molle elicoidali lo trasferiscono in un unico punto.
In tempi recenti è  stata progressivamente sostituita da sistemi di sospensione più evoluti.
Un'implementazione più moderna è lamolla a foglie paraboliche. Il vantaggio principale delle molle paraboliche è la loro maggiore flessibilità, che si traduce in una qualità di guida del veicolo che si avvicina a quella delle molle elicoidali.
Un ulteriore sviluppo da parte della società britannica GKN e di Chevrolet con la Corvette, tra 
gli altri, è il passaggio a molle a balestra in plastica composita. Tuttavia, a causa della mancanza di
attrito tra le foglie e degli effetti di smorzamento interno, questo tipo di molla richiede
ammortizzatori più potenti.
Tra le ultime autovetture ad utilizzare un sistema misto con sospensione a balestra fu la FIAT 
PANDA  del 1980.


STEP #6 - I PRECEDENTI STORICI DELL'INVENZIONE: ANALIZZARE I BREVETTI SU CUI SI RIVENDICA L'INNOVAZIONE

Anche Leonardo Da Vinci aveva inventato un "automobile" che andava avanti grazie ad una molla. E' un'automobile a tre ruote, in pieno  Rinascimento, ed era mossa da una coppia di molle a spirale.
Il problema, o la soluzione, nasce con il primo carro, quando si utilizzavano i cuscini per viaggiare "comodi.
Nel 1300 si ebbe un'idea: sospendere la carrozza su quattro elementi ellissoidali di ferro, prendendo spunto dalle balestre di guerra.
Agli inizi del 1400, in Ungheria, introdussero una nuova modifica: il sistema di molleggiamento, l'abitacolo sospeso  che non poggia sul telaio.
Nel 1800 i primi veicoli a motore ed i primi modelli di sospensione.
L'evoluzione delle sospensioni passa dalle sospensioni a molle elicoidali alle sospensioni a balestra e dalle sospensioni a barra di torsione alle sospensioni idropneumatiche.

Qui sotto si mettono in evidenza le diverse tipologie ed evoluzioni della sospensione a balestra.





STEP #5 - WORD CLOUD

MOLLA
SOSPENSIONE
VEICOLI
FIAT PANDA
CARRO FERROVIARIO
CADILLAC THIRTY
LAMINE D'ACCIAIO
COSTO RIDOTTO
GRAFFE METALLICHE
CAVALLOTTI (balestre semiellittiche)
FOGLIA MAESTRA
TELAIO
SILENT BLOCK
OSCILLAZIONE
ESTENSIONE
METALLO
FOGLIA DI GOMMA
ATTRITO
RUMOROSITA'
FOGLI AUSILIARI O BALESTRINO
BALESTRE PARABOLICHE
RIGIDITA'
ROBUSTEZZA
AUTOCARRI
MEZZI MECCANICI
SOSTITUITA

STEP #4-RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Visto che si parla di sospensioni/molle a balestra, i riferimenti bibliografici, che sono riuscito a trovare durante la mia ricerca, si possono individuare all'interno di testi riguardanti le automobili e ferrovie.

Di conseguenza le uniche nozioni trovate, riguardanti il brevetto, sono contenuto in libri generici di automobilismo, ingegneria meccanica, etc. come:

-Analisi cinematica delle sospensioni di un veicolo da competizione di Giuseppe Rovito,

Nel sito libreriauniversitaria.it  ho individuato ulteriori testi che citano e argomentano su molle e sospensioni a balestra, come:

-Meccanica dell'automobile di  Davide Scullino;
-La sospensione e l'assetto. Gli schemi delle sospensioni, le sospensioni Citroèn, gli angoli caratteristici, gli ammortizzatori, gli assetti sportivi di Gianpaolo Riva;
-La tecnica dell'autoveicolo di Vittorio Ariosi;
-Nel capitolo 6-Sospensioni e ammortizzatori nei veicoli-del Volume 3 in scuola.zanichelli.it
-Nella rivista M&A, Meccanica & Automazione nel n°101.

Infine ho individuato che a pagina 53 del nostro libro di testo "Storia delle macchine tre millenni di cultura e tecnologia" del Professore Vittorio Marchis si accenna il termine "molle a balestra" parlando  del chalcotonon, in sostituzione delle molle a torsione.






#STEP 3 - INDIVIDUAZIONE DEL BREVETTO NEI CONTESTI: STORICO, TECNOLOGICO , SOCIALE E NARRATIVO

-CONTESTO STORICO (periodo e luoghi)
La "Leaf spring suspension for motor vehicles", cioè il sistema a balestra, è stato il primo ad essere usato sui veicoli a motore. Il sistema è stato molto usato nel passato. Le molle a balestra erano molto comuni fino agli anni '70 in Europa e in Giappone e alla fine degli anni '70 in America.

-CONTESTO TECNOLOGICO (materiali e macchine)
I  componenti della Leaf spring suspension sono prettamente formate di materiale elastico, come l' acciaio, per quanto riguarda le lamine, collegate tra loro da graffe in metallo intervallate da fogli di gomma.
L'oggetto è stato il primo ad essere usato sui veicoli a motore, quindi automobili e rotabili ferroviari, per le sospensioni degli assi stradali e ferroviari .


-CONTESTO SOCIALE (ricadute dell'invenzione)
Oggi le molle a balestra sono ancora utilizzate in veicoli commerciali pesanti, come furgoni e camion, Suv e vagoniferrociari.
Un'implementazione più moderna è la molla a foglie paraboliche.


-CONTESTO NARRATIVO...

venerdì 18 maggio 2018

#STEP 1-DESCRIZIONE DEL BREVETTO Descrizione trovata nel link insieme al brevetto





Dec. 2l, 1954 D. GlAcosA 2,697,513
LEAF SPRING SUSPENSION FOR MoToR VEHICLES Filed July 14, 1953 LEAF SPRING SUSPENSION FOR MOTOR VEHICLES Dante Giacosa, Turin, Italy, assignor to Fiat Societa per Azioni, Turin, Italy Application July 14, 1953, Serial No. 367,881
Claims priority, application Italy July 23, 1952 3 Claims. (Cl. 280-124)

 This invention relates to independent wheel suspensions for motor vehicles of the type embodying a transverse articulated parallelogram, in which one of the horizontal sides of the suspension quadrilaterals for two opposed wheels is formed by the end of one transverse leaf spring.
In known suspensions of this type, the spring is rigidly connected at its central portion to the frame. Consequently, as each of the two spring sections behaves like a clamped one-quarter elliptic spring, highly flexible suspensions cannot be obtained on account of the reduced free bending length.
It is the object of this invention to avoid these draw-- backs by providing a suspension embodying a transverse parallelogram, i1 which the leaf spring forming one of the horizontal sides of the two quadrilaterals is connected to the frame by two attachments behaving like hinges instead of as clamps, whereby the full leaf spring length is utilised for suspension.
This is obtained according to this invention by symmetrically arranging on both sides of the longitudinal central plane of the vehicle attachments between the leaf spring and frame such as to admit sliding displacements between the spring leaves and the slight transverse displacements necessary to permit bending of the spring and such as to absorb at the same time both stresses directed transversely and longitudinally of the vehicle. The spring leaves are simply connected together at the middle by bolt or the like.
Further features of this invention will be understood from the following description referirng to the accompanying drawing which shows merely by way of example and embodiment thereof.
Figuie l is a part sectional front view of an improved suspension;
Figure 2 is a front view on an enlarged scale of one I of the attachments for the leaf spring shown in Figure 1; Figure 3 is a sectional view on line III-III of Figure 2; Figure 4 is a sectional view on line IV-IV of Figure 3, gigure 5 is a sectional view on line V-V of Figure 3,
Figure 6 is a perspective detail view.
1 denotes the vehicle frame, to the lower portion of which are secured on both sides of the central plane of symmetry A-A two supports 2 conveniently consisting of U-shaped sheet metal members. Each support 2 is reinforced inside and outside by further members 3, 4, the ends of bolts 6 being screwed into the members 2, 3, 4, said bolts retaining a saddle member 5 and a lower U- shaped stirrup.
The U-shaped stirrup is formed by a member 9 (see Figure 6) of C-shaped horizontal section, provided with upper plates 8 in which holes 7 for the bolts 6 are bored.
10 denotes the leaf unit forming a transverse leaf spring, held together by a bolt 11 positioned on the middle plane A-A.
The upper leaf 12 is shorter than the remaining leaves and is formed at the supports 2 with upper rounded portions 13. 14 and 15 denote two rubber pads interposed between the portion 13 and member 5 and between the lower spring leaf and stirrup 9, respectively.
States Patent C) M 2,697,613 Patented Dec. 21, 1954 ICC The abovementioned members are held in position by the two bolts 6.
The ends of the leaf spring 10 are hinged by means of pivots 16 to thesupports 17 for the wheels 18, forming the vertical sides of the quadrilaterals, having hinged to their upper ends upper arms 20 pivotally attached at their other end at 21 to the frame 1.
Since the abovedescribed attachments between the leaf spring and frame permit vertical movement of the wheels 18, sliding displacements between the leaves and the slight transverse displacements necessary for bending of the spring, the leaf spring 10 is deformed as shown by the dot-and-dash lines 10a, 10b, in Figure 1, which shows that the full leaf spring length between its ends attachments 16 is utilised for suspension.
The rounded portions 13 of the shorter leaf 12 react to stresses directed transversely of the vehicle, said stresses acting on the leaf 13 through the bolt 11 connecting it with the main leaves.
The stirrups 9 absorb through the rubber members arranged therein stresses directed longitudinally of the vehicle.
What I claim is:
l. In an independent wheel suspension of the type referred to including a vehicle frame, a transverse semielliptic leaf spring connecting the opposite wheel supporting members, two transversely spaced depending supports connecting said spring with the frame, and a bolt connecting the leaves of the spring at a central portion thereof, a saddle member on each depending support having a transversely curved abutment surface, a cylindrically bent portion on an upper leaf of the spring in front of said surface, and a resilient pad between said bent portion and the surface.
2. In an independent wheel suspension of the type referred to including a vehicle frame, a transverse semielliptic leaf spring connecting the opposite wheel supporting members, two transversely spaced depending supports connecting said spring with the frame, and a bolt connecting the leaves of the spring at a central portion thereof, a saddle member carried by each depending support, a transversely curved abutment surface on said saddle member, a cylindrically bent portion on an upper leaf of the spring in front of said surface, a rubber pad between said bent portion and said surface, a further U- shaped rubber pad encircling the remaining leaves of the spring in front of said bent portion of the upper leaf, and a U-shaped stirrup clamping the spring and the saddle member to the support.
3. In an independent wheel suspension of the type re ferred to including a vehicle frame, a transverse semlelliptic leaf spring connecting the opposlte wheel supporting members, two transversely spaced depending supports connecting said spring with the frame, and a b olt connecting the leaves of the spring at a central .portlon thereof, a saddle member carried by each depending support, a transversely curved abutment surface on sald saddle member, a cylindrically bent portion on an upper leaf of the spring in front ofsaid surface, a rubber pad between said bent portion and said surface, a further U-shaped rubber pad encircling the remaining leaves of the spring in front of said bent portion of the upper leaf, and a U-shaped stirrup clamping the spring and the saddle member to the supoprt, said stirrup havmg C- shaped cross section.

References Cited in the le of this patent UNITED STATES PATENTS Number Name Date 1,597,988 Lundelius Aug. 31, 1926 1,774,198 Drumm Aug. 26, 1930 2,654,597 Barenyi Oct. 6, 1953

Traduzione in italiano

2l dicembre 1954 D. GlAcosA 2.697.513
SOSPENSIONE DELLA MOLLA DELLA FOGLIA PER I VEICOLI DEL MONDO Presentata il 14 luglio 1953 SOSPENSIONE DELLA MOLLA DELLA FOGLIA PER I VEICOLI A MOTORE Dante Giacosa, Torino, Italia, cedente alla Fiat Societa per Azioni, Torino, Italia Domanda 14 luglio 1953, Numero di serie 367.881
Rivendicazioni prioritarie, domanda Italia 23 luglio 1952 3 Reclami. (Cfr. 280-124)

La presente invenzione si riferisce a sospensioni di ruote indipendenti per autoveicoli del tipo che comprende un parallelogramma articolato trasversale, in cui uno dei lati orizzontali dei quadrilateri di sospensione per due ruote contrapposte è formato da una molla a lamina trasversale.
In sospensioni note di questo tipo, la molla è rigidamente connessa nella sua parte centrale al telaio. Di conseguenza, poiché ciascuna delle due sezioni di molla si comporta come una molla ellittica di un quarto serrata, non è possibile ottenere sospensioni altamente esi- stenti a causa della ridotta lunghezza di flessione libera.
Lo scopo di questa invenzione è di evitare questi inconvenienti fornendo una sospensione che incorpori un parallelogramma trasversale, i1 che la molla a lamina che forma uno dei lati orizzontali dei due quadrilateri sia collegata al telaio mediante due attacchi comportandosi come cerniere invece di come morsetti, per cui la lunghezza della molla a foglia piena viene utilizzata per la sospensione.
Ciò è ottenuto secondo la presente invenzione mediante una disposizione simmetrica su entrambi i lati del piano centrale longitudinale degli attacchi del veicolo tra la molla a lamina e il telaio tale da ammettere spostamenti di scorrimento tra le foglie a molla e i leggeri spostamenti trasversali necessari per consentire la piegatura della molla e tale da assorbire allo stesso tempo sia sollecitazioni dirette trasversalmente che longitudinalmente del veicolo. Le foglie di primavera sono semplicemente collegate insieme al centro da un bullone o simili.
Ulteriori caratteristiche di questa invenzione saranno comprese dalla seguente descrizione riferendosi al disegno allegato che mostra semplicemente a titolo di esempio e forma di realizzazione della stessa.
Figuie l è una vista frontale in sezione parziale di una sospensione migliorata;
La figura 2 è una vista frontale in scala ingrandita di una I degli attacchi per la molla a lamina di figura 1; La figura 3 è una vista in sezione sulla linea III-III di figura 2; La figura 4 è una vista in sezione sulla linea IV-IV di figura 3, la figura 5 è una vista in sezione sulla linea V-V di figura 3,
La figura 6 è una vista di dettaglio in prospettiva
1 indica il telaio del veicolo, alla cui porzione inferiore sono fissati su entrambi i lati del piano centrale di simmetria A-A due supporti 2 convenientemente costituiti da elementi di lamiera metallica a forma di U. Ciascun supporto 2 è rinforzato all'interno e all'esterno da ulteriori elementi 3, 4, le estremità dei bulloni 6 essendo avvitate negli elementi 2, 3, 4, detti bulloni che trattengono un elemento a sella 5 e una staffa a forma di U inferiore.
La staffa a forma di U è formata da un elemento 9 (vedere la figura 6) di sezione orizzontale a forma di C, provvisto di piastre superiori 8 in cui sono perforati i fori 7 per i bulloni 6.
10 indica l'unità fogliare che forma una molla a lamina trasversale, tenuta insieme da un bullone 11 posizionato sul piano medio A-A.
La foglia superiore 12 è più corta delle foglie rimanenti ed è formata sui supporti 2 con le parti arrotondate superiori 13. 14 e 15 denotano due tamponi di gomma interposti tra la porzione 13 e l'organo 5 e rispettivamente tra la foglia inferiore della molla e la staffa 9, rispettivamente.
Brevetto Stati C) M 2,697,613 Brevetto 21 dicembre 1954 ICC Gli elementi sopra menzionati sono tenuti in posizione dai due bulloni 6.
Le estremità della molla a lamina 10 sono incernierate per mezzo di perni 16 alle sedi 17 per le ruote 18, formando i lati verticali dei quadrilateri, avendo incernierato alle loro estremità superiori i bracci superiori 20 fissati a perno all'altra estremità a 21 al telaio 1.
Poiché gli allegati sopra descritti tra la molla a lamina e il telaio consentono il movimento verticale delle ruote 18, gli spostamenti scorrevoli tra le foglie e i leggeri spostamenti trasversali necessari per piegare la molla, la molla a lamina 10 viene deformata come mostrato dal punto e dal cruscotto linee 10a, 10b, in figura 1, che mostrano che la lunghezza completa della molla a balestra tra le sue estremità è utilizzata per la sospensione 16.
Le parti arrotondate 13 dell'anta più corta 12 reagiscono a sollecitazioni dirette trasversalmente al veicolo, dette sollecitazioni agenti sulla foglia 13 attraverso il bullone 11 che la collega con le foglie principali.
Le staffe 9 assorbono attraverso gli elementi di gomma disposti in esse sollecitazioni dirette longitudinalmente al veicolo.
Quello che sostengo è:
l. In una sospensione a ruote indipendente del tipo a cui è compreso un telaio di veicolo, una molla a balestra semiellittica trasversale che collega gli elementi di supporto delle ruote opposte, due supporti trasversalmente distanziati che collegano detta molla al telaio e un bullone che collega le foglie della molla ad un sua porzione centrale, un elemento a sella su ciascun supporto dipendente avente una superficie di riscontro trasversalmente curva, una porzione piegata cilindrica su una foglia superiore della molla di fronte a detta superficie, ed un cuscinetto resiliente
2. In una sospensione a ruota indipendente del tipo riferito ad un telaio del veicolo, una molla a balestra semiellittica trasversale che collega gli organi di supporto delle ruote opposte, due supporti trasversalmente distanziati che collegano detta molla al telaio e un bullone che collega le foglie della molla in una sua porzione centrale, un elemento a sella porta da ciascun supporto dipendente, una superficie di riscontro trasversalmente curva su detto elemento a sella, una porzione piegata cilindrica su un'anta superiore della molla davanti a detta superficie, un tampone di gomma tra detta porzione piegata e detta superficie, un ulteriore tampone di gomma a forma di U che circonda le foglie rimanenti della molla di fronte a detta porzione piegata della foglia superiore e una staffa a forma di U che blocca la molla e l'elemento a sella al supporto.
3. In una sospensione a ruote indipendente del tipo proposto per includere un telaio del veicolo, una molla a lamina semlellittica trasversale che collega gli elementi di supporto delle ruote opposte, due supporti trasversalmente distanziati che collegano detta molla al telaio, e che collegano le foglie del telaio molla a un suo sportello centrale, un elemento a sella portato da ciascun supporto dipendente, una superficie di riscontro trasversalmente curva sull'elemento a sella sald, una porzione piegata cilindrica su una foglia superiore della molla davanti a detta superficie, un tampone di gomma tra detta porzione piegata e detta superficie, un ulteriore tampone di gomma a forma di U che circonda le foglie rimanenti della molla di fronte a detta porzione piegata della foglia superiore, e una staffa a forma di U che blocca la molla e l'elemento a sella alla supoprt, detta staffa havmg C - sezione trasversale sagomata.


La sospensione a balestra in breve funziona così, riferendomi alla figura 1:
-          1 e i supporti 2 sono il corpo della macchina, e sono fissi tra loro
-          La barra 10 è fondamentalmente la sospensione, in realtà sono tante barre una sopra l’altra, e sono pinzate nei supporti 2 tra due pezzi di gomma che sono i 5 e 9
-          i numeri 16, 19, 21 sono delle cerniere, collegano due pezzi tra loro, permettendogli di ruotare, esattamente come le cerniere delle porte
-          quando la macchina prende una buca, le ruote vanno verso l’alto, mentre il corpo della macchina tende a rimanere alla stessa altezza.
-          Salendo le ruote, ma non il corpo, la barra dieci si flette, fino ad arrivare alla posizione 10°, come quando tieni un righello sul bordo del tavolo e lo pieghi premendo sull’estremo che sporge in fuori
-          Per flettere il metallo ci vuole tanta forza, che è quella che viene ammortizzata dalla sospensione.
-          Praticamente la barra di metallo fa da molla
Traduzione
Questa invenzione è relativa a delle sospensioni indipendenti per ruote per veicoli a motore che includono un parallelogramma articolato in modo trasverso (disposto verticalmente rispetto al veicolo), nel quale uno dei lati orizzontali dei quadrilateri è formato da una balestra (il pezzo di metallo che fa da molla).
Nelle sospensioni di questo tipo, la molla è connessa alla zona centrale del telaio (supporti 2). Di conseguenza, siccome ognuna delle due sezioni della molla si comporta come una molla ellittica incastrata ad un estremo e lunga un quarto di giro, non si possono ottenere sospensioni molto flessibili a causa della ridotta lunghezza di deformazione (è come se fosse una molla molto corta, quindi si piega poco).
Lo scopo di questa invenzione è evitare questo sconveniente (che si ottengono sospensioni poco flessibili) utilizzando una sospensione che include un parallelogramma trasverso, nella quale la balestra (la barra di metallo) che forma uno dei lati orizzontali dei due quadrilateri (gli estremi della balestra che fanno da molla) è collegata al telaio da due supporti che si comportano da cerniere invece che da pinze (ovvero, usando due supporti invece che uno largo, si permette al pezzo della barra di metallo tra i due supporti di flettersi anche lui insieme alle estremità, invece che essere forzato a stare dritto se il supporto fosse uno solo e molto largo), in modo da utilizzare tutta la lunghezza della balestra come sospensione (molla).
Secondo questa invenzione ciò si può ottenere sistemando simmetricamente su entrambi i lati del piano centrale longitudinale (piano di simmetria che divide la macchina in una parte sx e una dx) supporti (2) tra la balestra e il telaio, in modo da permettere alla balestra uno scorrimento tale da permettere la sua flessione e di assorbire allo stesso tempo degli sforzi diretti sia trasversali che longitudinali rispetto al veicolo (nel senso sia in verticale,  buche, che orizzontale, in curva). Le barre (che compongono la barra di metallo complessiva) sono semplicemente unite tra loro nella metà da una vite o una cosa simile.
Ulteriori caratteristiche di questa invenzione saranno spiegate nelle prossime descrizioni riferendosi ai disegni allegati che mostrano per scopo dimostrativo un esempio di applicazione.
[...]
Quel che dichiaro (come brevetto) è:
1-      In una sospensione a ruote indipendenti del tipo a cui ci stiamo riferendo (siano presenti):
a.       Un telaio del veicolo
b.      Una balestra che connette agli estremi i due supporti delle ruote
c.       Due supporti distanziati trasversalmente (in modo simmetrico) che connettono questa balestra al telaio
d.      Una vite che connette le singole barre della balestra più meno nella sua metà
e.       Un pezzo di metallo a forma di sella (figura 4 pezzo 5) per ogni supporto, e la barra superiore ha una piega in corrispondenza del pezzo a sella (vedi figura 4 pezzo 12)
2-      ... (tutto come prima più: )
a.       Un pezzo di gomma tra la piega della barra superiore e il pezzo a forma di sella (figura 4 pezzo 14)
b.      Un altro pezzo di gomma a forma di U che appoggia sulla barra inferiore (figura 4 pezzo 15) e sui lati delle singole barre (figura 5 pezzo 15, è la vista dall’alto)
3-      ...(tutto come prima più:)
a.       Un pezzo di metallo a forma di U (figura 6) che incastra i pezzi di gomma e le barre al telaio.